Ancelotti: "L'esonero più spietato di tutta la mia carriera da allenatore"
Carletto Ancelotti nella sua autobiografia ha messo in evidenza l'esonero più "spietato" di tutta la sua carriera da allenatore di calcio.

Carletto Ancelotti, attuale commissario tecnico del Brasile, è uno degli allenatori più decorati del mondo del calcio. Eppure nel corso della sua carriera sono capitate anche diverse annate no, con conseguenti esoneri. Lo racconta il tecnico nella sua autobiografia: 'The dream: la mia lunga storia d'amore con la coppa più bella del mondo'.
Sull'esperienza al Bayern Monaco rivela: "In quella stagione abbiamo superato la concorrenza in Bundesliga, chiudendo con 15 punti di vantaggio, cinque in più di quanto Pep avesse messo tra il Bayern e il secondo posto nelle due stagioni precedenti. Tuttavia, il club non lo considerò un successo. Era il minimo che si aspettassero. Ogni volta che la situazione si scaldava sui media, notavo una grande differenza in questo lavoro. Per me la novità assoluta era lavorare in un club che non era governato da un unico proprietario carismatico, ma da molti azionisti".
Coi tedeschi finì male, con un esonero, dopo una sconfitta con il PSG: "Sono stato licenziato quattro volte da grandi club: Juventus, Chelsea, Real Madrid e Bayern Monaco. Questo dimostra che non serve un presidente imprevedibile o un proprietario imprevedibile per farti licenziare. Anche gli azionisti di un'azienda possono farlo. Fu il licenziamento più spietato di tutta la mia carriera. Dopo la mia partenza, raggiunsero le semifinali di Champions e furono eliminati dagli spagnoli del Real Madrid". Ha concluso il tecnico emiliano.







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